Le strategie da attuare per prevenire e contrastare le minacce interne all’azienda in ottica di cybersicurezza.
Nell’odierno panorama aziendale, le strategie per garantire la sicurezza dei dati aziendali non si limita alla difesa contro hacker e cybercriminali esterni. Un pericolo altrettanto grave, ma meno evidente, risiede all’interno delle stesse organizzazioni: le cosiddette minacce interne.
Quando i pericoli provengono all’interno dell’azienda
Le minacce interne sono un rischio complesso, creato, spesso. dai dipendenti o collaboratori che, volontariamente o meno, mettono a rischio la sicurezza informatica dell’azienda. Queste minacce si manifestano quando individui interni all’organizzazione abusano dei propri privilegi di accesso per sottrarre informazioni sensibili e/o compromettere i sistemi aziendali.
Questi attori non sono necessariamente dipendenti diretti; possono essere anche collaboratori esterni, partner o fornitori.
La minaccia può essere involontaria, come nel caso di un impiegato che cade vittima di phishing, o deliberata, con azioni mirate alla distruzione o al furto di dati sensibili. In entrambi i casi, la responsabilità ricade sull’elemento umano, spesso trascurato dalle strategie di difesa che si concentrano maggiormente sull’aspetto tecnologico.
Nonostante le tecnologie di monitoraggio e l’analisi rappresentino strumenti fondamentali, la vera vulnerabilità è rappresentata dalle persone. Ignorare l’elemento umano nelle strategie di sicurezza può aprire la porta a danni ingenti. Dati e sistemi informatici sono esposti a rischi su tutti i livelli aziendali, con potenziali conseguenze devastanti per l’integrità aziendale e la fiducia dei clienti.
Studi indicano che fino al 25% degli incidenti di sicurezza informatica possono essere attribuiti a minacce interne. Di fronte a questa realtà, le aziende sono costrette a rivedere e aggiornare le proprie politiche di sicurezza, in linea con l’evoluzione tecnologica e l’adozione di soluzioni cloud che amplificano ulteriormente il rischio.
Le cause alla base di tale fenomeno
Le ragioni che spingono dipendenti, soci e collaboratori a perpetrare attacchi informatici dall’interno di un’organizzazione trascendono spesso il mero guadagno economico. Tra queste, spicca il desiderio di vendetta da parte di un lavoratore insoddisfatto, intenzionato a nuocere all’azienda per risentimenti personali. Un attacco interno, intenzionale o meno, può infliggere danni economici e reputazionali enormi all’organizzazione.
Esistono principalmente quattro categorie di minacce interne:
Frode: manipolazione o furto di dati aziendali con l’intento di interrompere le operazioni aziendali.
Furto di Proprietà Intellettuale: sottrazione e divulgazione di informazioni cruciali per l’azienda, con potenziali danni a lungo termine sul piano commerciale.
Sabotaggio: azioni mirate a danneggiare o distruggere dati aziendali.
Spionaggio: condivisione di segreti aziendali, file e dati con terzi, incluso il potenziale rivendere tali informazioni a concorrenti.
In alcune situazioni, le minacce interne non rientrano in queste categorie perché derivano da azioni non intenzionali. Questi errori possono essere causati da:
- Un attacco phishing;
Un attacco malware;
Il furto di credenziali di accesso;
Un aiuto involontario alla perpetrazione dell’attacco.
Le figure centrali nelle minacce interne possono essere raggruppate in quattro principali categorie, ognuna con motivazioni e metodi distinti. Questa suddivisione aiuta a comprendere meglio chi possa rappresentare una minaccia e perché, facilitando l’elaborazione di strategie di prevenzione più mirate ed efficaci.
Dipendenti inconsapevoli
Le pedine nell’ambito delle minacce interne sono spesso dipendenti ingannati da cybercriminali che li inducono a compromettere la sicurezza dei dati aziendali.
Questi lavoratori sono manipolati attraverso tattiche di ingegneria sociale o tecniche sofisticate di spear phishing, mirate a ottenere l’accesso a informazioni riservate. In molti casi, queste pedine inconsapevoli sono persuase a scaricare malware o a rivelare credenziali sensibili, attraverso messaggi ingannevoli che sembrano legittimi.
Collaboratori: individui che operano dall’interno
In queste circostanze, alcuni individui interni all’organizzazione scelgono di collaborare con entità esterne criminali o con concorrenti (insider threats). Tali collaboratori interno sfruttano indebitamente i loro privilegi, divulgando informazioni o concedendo accessi a soggetti esterni, solitamente in cambio di benefici finanziari.
Personale Inadeguato: goofs
Questo tipo di insider commette atti che possono nuocere all’organizzazione, sia intenzionalmente sia per negligenza o decisione consapevole.
Altrimenti noti come personale inadeguato, questi dipendenti possono ignorare le politiche di sicurezza ritenendosi al di sopra di esse, o cercare di eludere le misure di controllo (come l’uso di servizi cloud non autorizzati, la disabilitazione dei bloccatori di popup o la disattivazione dei software antivirus).
Lupi solitari: operatori indipendenti
I lupi solitari rappresentano una categoria di minacce interne che agiscono indipendentemente dagli altri membri del team, mirando a benefici personali o al raggiungimento di obiettivi propri. Questi individui possiedono una profonda conoscenza dell’organizzazione per cui lavorano, comprese le applicazioni in uso e sono capaci di utilizzare i privilegi aziendali a proprio vantaggio.
L’identificazione efficace delle minacce interne rappresenta una sfida complessa: le imprese di oggi possono avvalersi di avanzati sistemi di sorveglianza, analisi e prevenzione. Questi strumenti, che includono l’analisi comparativa del traffico di rete e l’osservazione dei modelli di comportamento, facilitano la rilevazione di potenziali attacchi in atto.
Molti enti impiegano l’intelligenza artificiale per esaminare il traffico di rete, inviando notifiche agli amministratori di sistema in caso di attività anomale.
I comportamenti tipicamente associati a minacce interne includono:
- Frequenti assenze per malattia;
- Scarso interesse verso nuovi progetti o assegnazioni;
- Gestione inappropriata dei fondi per spese di viaggio o aziendali;
- Curiosità ingiustificata su progetti per i quali mancano le competenze;
- Costante scarsa valutazione delle prestazioni;
- Ripetuti conflitti con colleghi o con la dirigenza;
- Precedenti violazioni della sicurezza dei dati o delle normative di conformità.
Per occultare attività illecite, come il furto o la divulgazione non autorizzata di dati sensibili, un insider malintenzionato potrebbe adottare comportamenti atipici. L’identificazione di tali anomalie è cruciale per scoprire le minacce interne.
Approcci per contrastare le minacce interne
Contrastare le minacce rappresentate dagli insider non è un compito semplice: è essenziale un monitoraggio costante delle attività degli utenti nella rete aziendale per identificare tempestivamente eventuali anomalie, quali installazione di malware, sottrazione o alterazione di dati, e frodi finanziarie, minimizzando così i rischi associati.
L’adozione di una strategia multidisciplinare è ideale per affrontare i rischi sia dal punto di vista tecnologico che comportamentale. Eventi come i data breach possono, infatti, danneggiare la reputazione dell’organizzazione, compromettendo l’integrità e la confidenzialità dei dati di utenti e clienti.
In questo modo, si tutela la sicurezza interna all’azienda e si evitano minacce che potrebbero danneggiare la reputazione dell’azienda.